Pubblicato sul n. 26/2018 del Corriere Tributario il contributo del prof. Giuseppe Zizzo a commento dell’ordinanza n. 7637/2018.
L’ordinanza della Suprema Corte n. 7637/2018 si colloca in quel filone, sempre più robusto, di pronunce della Suprema Corte che nega la funzione interpretativa e la retroattività delle modifiche operate al testo dell’art. 20 del D.P.R. n. 131/1986 dalla Legge n. 205/2017. Si dissente da questa posizione. Dette modifiche, non solo riflettono l’intento, dichiarato nella relativa relazione illustrativa e confermato nella relazione tecnica, di interpretare l’art. 20, ma pure obiettivamente ne chiariscono il senso, selezionando uno dei significati attribuibili, secondo un criterio di compatibilità semantica, allo stesso. E che, nonostante il contrario parere espresso dalla Corte di Cassazione, il significato selezionando sia “uno dei sensi tra quelli ritenuti ragionevolmente riconducibili alla norma interpretata” è dimostrato dalla circostanza che lo stesso sia stato quello in effetti ricondotto all’art. 20, nella versione originaria, dalla prevalente giurisprudenza di merito e dalla dottrina.